Quelle che si salvano da sole. Ma non vogliono più farlo da sole.

Ci hanno insegnato a cavarcela da sole.

A non chiedere mai troppo.

A farcela, sempre. Anche quando tutto dentro gridava:

“non ce la faccio più”.

Ci hanno chiamate forti, come fosse un premio.

Ma spesso era una condanna.

Perché nessuno ti tende la mano, se pensa che tu sappia nuotare anche nel mare in tempesta.

Io lo so cosa vuol dire.

So cosa vuol dire dover reggere tutto.

Anche quando il dolore non ti lascia dormire, anche quando il corpo grida e la mente barcolla.

Anche quando sorridere è l’unico modo per non spiegare.

Anche quando tutti ti danno per scontata, perché “tanto ce la fai sempre”.

Io mi sono salvata da sola tante volte.

Ma oggi, finalmente, posso dirlo: non voglio più farlo da sola.

Voglio accanto chi ha il coraggio di restare.

Chi ha visto il buio e ha scelto la luce.

Chi conosce la paura, ma continua a camminare.

Chi non si tira indietro di fronte alle fragilità, ma le accoglie come un dono.

Voglio sorelle.

Quelle che ti guardano e ti vedono davvero.

Che ti mandano un messaggio quando senti il vuoto sotto ai piedi.

Che ti abbracciano senza chiedere spiegazioni.

Che non ti giudicano se molli tutto per un giorno.

Che non ti invidiano, non ti paragonano, non ti tolgono voce.

Voglio essere ancora quella che si salva,

ma solo per potermi sedere accanto a un’altra donna e dirle:

“Ci sono. Restiamo insieme.”

Perché la vera forza non è cavarsela sempre.

È sapere che non sei sola quando la corrente si alza.

È avere qualcuno che ti stringe la mano e ti ricorda che, anche nella tempesta,

sei degna d’amore.

Siamo tempesta.

Ma stavolta… una accanto all’altra.

E non c’è niente di più rivoluzionario di una donna che sceglie di esserci per un’altra.

Se anche tu sei una di quelle che ha imparato a farsi tempesta, ma ora ha deciso di lasciarsi amare, scrivilo qui sotto.

Questo spazio è per te.

E per tutte noi.

Alessandra