
QUI E ORA. Anche i ricordi
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È la notte del 16 giugno.
E mentre tutto fuori tace,dentro di me si fa spazio un conto alla rovescia che non sa usare i numeri,ma conosce ogni dettaglio.
Tra tre giorni saranno tredici anni.
Tredici anni da quel 19 giugno che mi ha cambiata per sempre.
Il giorno in cui ho dovuto lasciare andare la me che conoscevo,per accogliere la me che sarebbe venuta dopo; con una cicatrice cucita sulla nuca e una forza che ancora non sapevo di avere.
Quel giorno non è mai diventato un ricordo qualsiasi.
È rimasto lì, come una radice viva.
Un promemoria silenzioso che ogni anno, in questo periodo,mi parla. Mi punge. Mi ricorda quanto è prezioso ogni respiro.
Perché la verità è che la malattia non se n’è mai andata.
Non è un fantasma del passato.
È una presenza costante, silenziosa e testarda.
Abita dentro di me ogni giorno,con dolori che non fanno sconti,con limiti che non ho scelto,con battaglie silenziose che affronto in silenzio.
È degenerativa.
Eppure — nonostante tutto —non mi ha tolto la voglia di vivere.
Mi ha insegnato a scegliere,a proteggere ciò che amo,a difendere il tempo e le persone che contano davvero.
Mi ha insegnato a non rimandarmi più.
A non aspettare il momento perfetto.
A non lasciarmi indietro.
Perché i ricordi sono importanti,ci ricordano da dove veniamo.
Ma non sono casa.
Sono radici, non rifugi.
E allora oggi, nella quiete di questa notte,scelgo di stare qui.
Adesso.
Con tutte le mie crepe, con tutto il mio coraggio.
E se anche tu hai una data che ti pesa nel cuore, una rinascita mai detta, una battaglia silenziosa…sappi che non sei sola.
Qui.
Ora.
Viva.
Alessandra